Italiano: Automezzo con struttura completamente in metallo, con due ruote motrici posteriori di grandi dimensioni e munite di doppia fila di "speroni", detti angolari; le ruote anteriori, più piccole, hanno il battistrada con una lama centrale. Tutto il trattore è dipinto di rosso, tranne il serbatoio del combustibile che è verde. Posteriormente, tra le ruote e i parafanghi, è posizionato il sedile di guida; a distanza di braccia, segue il volante e le leve per la guida dell'automezzo; partendo dal posto di guida, a metà del lato destro, si riconosce il volano con a seguire la pompa di inezione e la puleggia per il traino della ventola di raffreddamento (non visibile) posta dietro al radiatore disposto sul fronte del trattore. Ai lati del radiatore, in alto, sono visibili due fanali. Sul radiatore è visibile il tappo dell'acqua; sotto il radiatore si nota, prominente, l'esterno della camera di combustione del cilindro Sul lato sinistro, appena dopo il radiatore, si incontra il tubo di scarico dei fumi del motore e , a metà, il tamburo del cambio, posto poco sopra lo chassis e alla stessa altezza del volano. Sul lato superiore, in posizione centrale, si trova il tappo del serbatoio per il gasolio che poco sotto si sviluppa appiattito Altri dati tecniciMotore semi-diesel a testa calda1 cilindro orizzontale, Carburante: olio pesante/gasolioVelocità: 1a marcia, 2,87 km/h; 2a 4,02 km/h; 3a 7,37 km/h; retro 2,12 km/hRuote motrici posteriori: diametro 1,10 mCarreggiata: 1,60 mPasso: 1,50 mAltezza da terra: 0,32 m.
- Notizie storico-critiche
Il motore a testa calda fu inventato in al 1890 ed ebbe immediatamente un formidabile successo; presentava una estrema semplicità costruttiva e , specie in Marina, eliminava le noie dell'accensione in posti umidi, eliminava l'invertitore per il cabio di direzione in quanto era possibile farlo ruotare in ambo i sensi e, importante, grazie al fatto di essere a due tempi, eliminava le valvole e lo riduceva ad una "pompa di bicicletta" Con l'ausilio di un tornio, neanche troppo preciso, era possibile costruire un testa calda, infatti, la pompa dell'acqua per il raffreddamento e quella del gasolio sono mosse da un semplice eccentrico ll "testa calda" ebbe immediato successo presso le nazioni povere di carburante, era infatti in grado di alimentarsi con combustibili poco pregiati Il Bubba, in particolare, riusciva a bruciare, oltre al gasolio, olii di schisto, olii vegetali vari, nafta pesante, olii di distillazione del catrame, come la diffusa catramina Dei costruttori che utilizzarono il motore "testa calda", in Germania trionfò la ditta Lanz, in Ungheria la HSCS ( la Robusta), in Inghilterra la Marshall, mentre l'America produsse solo locomobili con la ditta Mietz-Weiss. In Italia, oltre alla Bubba, si impegnarono nel testa calda: OM, Orsi, Landini, Deganello, Bagnulo Il testa calda tramontò definitivamente negli anni 1950/60 sostituito definitivamente dal Diesel Di questo trattrore ne dovrebbero esistere almeno una ventina di esemplari, quasi tutti localizzati in Lombardia.